Sanità privata, l’Abruzzo e il Molise si fermano il 22 maggio: “Contratti scaduti da anni, lavoratori abbandonati”

CISL FP Abruzzo Molise

Presidi regionali a Pescara e Campobasso. La CISL FP con CGIL e UIL: “Basta alibi, servono tutele e dignità per chi garantisce servizi essenziali ogni giorno”

Pescara, 9 maggio 2025 – Una sanità che cura ma che nessuno ascolta: è questa la realtà drammatica che vivono quotidianamente migliaia di lavoratrici e lavoratori della sanità privata accreditata e delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) in Abruzzo e Molise. Una realtà che il prossimo 22 maggio sarà al centro dello sciopero regionale del comparto, proclamato unitariamente da FP CGIL, CISL FP e UIL FPL Abruzzo Molise.

In quella data, oltre 5.000 operatori in Abruzzo e circa 1.500 in Molise incroceranno le braccia, dando vita a presìdi regionali in Piazza Unione a Pescara e in Via Genova 11 a Campobasso, per denunciare condizioni di lavoro ormai inaccettabili e l’assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni e delle controparti datoriali.

Contratti scaduti da anni, lavoratori dimenticati

Alla base della mobilitazione ci sono contratti collettivi nazionali fermi da troppo tempo: il contratto Aiop/Aris della sanità privata è scaduto da oltre sei anni, mentre quello delle RSA è addirittura bloccato da più di dodici anni. Questo significa salari stagnanti, mancato riconoscimento professionale, carichi di lavoro in crescita e totale mancanza di prospettive per operatori che, ogni giorno, assicurano servizi fondamentali in stretta collaborazione con il sistema sanitario pubblico.

“La situazione è indecente – denunciano le organizzazioni sindacali – ed è resa ancora più grave dal continuo rifiuto delle controparti datoriali di sedersi a un tavolo per un confronto serio e costruttivo. Si invoca sempre la mancanza di risorse, ma il costo più alto lo stanno pagando i lavoratori, in termini di dignità, diritti negati e condizioni di lavoro sempre più precarie.”

Le Regioni non possono restare a guardare

La CISL FP e le altre sigle promotrici dello sciopero chiamano in causa anche le Regioni Abruzzo e Molise, chiedendo loro di uscire dal ruolo di spettatrici e di assumere un ruolo attivo e responsabile nella vertenza. La richiesta è chiara e netta: subordinare l’accreditamento e il rinnovo delle convenzioni con le strutture private al rispetto dei contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali rappresentative.

“Non è una provocazione, ma una misura di civiltà – sottolineano i sindacati –. È inaccettabile che una sanità che si definisce pubblica e universale venga sostenuta anche grazie al lavoro di operatori ai quali non viene riconosciuto nemmeno il contratto di riferimento. Il rispetto dei diritti deve essere il primo requisito per accedere ai fondi pubblici.”

Una mobilitazione per tutta la sanità abruzzese e molisana

I presìdi del 22 maggio non sono solo manifestazioni di protesta, ma appelli al dialogo e alla responsabilità istituzionale. Le federazioni regionali di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno chiesto incontri urgenti ai Presidenti delle Regioni Marco Marsilio (Abruzzo) e Francesco Roberti (Molise) e agli Assessori alla Sanità Nicoletta Verì (Abruzzo) e Marcello Di Risio (Molise), affinché si aprano tavoli di confronto capaci di portare soluzioni concrete e immediate.

“La sanità privata accreditata rappresenta una colonna portante dei sistemi sociosanitari regionali – evidenzia la CISL FP Abruzzo Molise –. Ma non può continuare a reggersi su un’ingiustizia contrattuale. I professionisti che ogni giorno operano in queste strutture meritano rispetto, riconoscimento e dignità.”

Verso il 22 maggio: uniti per i diritti

Lo sciopero del 22 maggio rappresenta un momento decisivo nella battaglia per la tutela di migliaia di lavoratori e lavoratrici abruzzesi e molisani. La CISL FP sarà in piazza con forza e determinazione, al fianco di chi ogni giorno garantisce il diritto alla salute degli altri, troppo spesso dimenticato quando si tratta dei propri diritti.

È il momento di cambiare rotta. È il momento della responsabilità. È il momento del rispetto.

Ufficio Stampa

Cisl FP Abruzzo Molise

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