Sanità privata – Saltano trattative rinnovo contratto.

CCNL sanità privata, Aiop fa saltare il rinnovo e riparte mobilitazione

FP CGIL – CISL FP – UIL FPL in avvio della non stop che doveva chiudere una vertenza lunga 13 anni per il contratto, il cambio di delegazione di Aiop ha rimesso in discussione una trattativa arrivata ad un punto ormai avanzato sia sulla parte economica che normativa. E chiedono di bloccare subito gli accreditamenti alle strutture e di essere convocati, già nelle prossime ore, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e dal Ministero della Salute.

Colmare il gap contrattuale con la sanità pubblica, rivedere i requisiti organizzativi e assistenziali, raggiungere equità per chi lavora e qualità delle cure per chi ha bisogno. Sono questi gli obiettivi che muovono le sigle sindacali in rappresentanza dei lavoratori della sanità privata. Il contratto della sanità privata  riguarda circa 300 mila lavoratrici e lavoratori, cheaspettano un rinnovo di contratto da 13 anni.

Solo due settimane fa le trattative per il rinnovo del contratto della sanità privata sembravano essere sulla buona strada, ma l’arrivo dei falchi di Aiop fa saltare il tavolo di trattative per il rinnovo del contratto 16/18 della Sanità Privata.

A denunciarlo sono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, aggiungendo che: “In avvio della non stop che doveva chiudere una vertenza lunga 13 anni per il contratto, il cambio di delegazione di Aiop ha rimesso in discussione una trattaiva avviata ad un punto romai avanzato sia sulla paerte economica che nomativa”.

Il confronto – specifica la delegazione sindacale – si è arenato a causa di affermazioni gravissime della controparte come “non ci si può fidare degli assessori” e “non ha rilevanza l’accordo fatto al Ministero della Salute”. Inoltre, l’affermazione perentoria dei falchi di Aiop di far saltare tutto a meno che le organizzazioni sindacali non accettino il ricatto di inserire una clausola compromissoria per la quale il datore di lavoro, se insoddisfatto delle intese regionali, possa decidere di non erogare tutti gli aumenti contrattuali, appare costruita ad arte per far saltare il tavolo.

Chiediamo – concludono i segretari di Cgil Cisl e Uil – di bloccare subito gli accreditamenti alle strutture e di essere convocati, già nelle prossime ore, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e dal Ministero della Salute. Riparte fin da ora la nostra mobilitazione.

Intanto, Il Ministero della Salute, a seguito della improvvisa interruzione della trattativa ha pubblicato il seguente Comunicato Stampa:

In tutta la Regione Abruzzo, FP CGIL – CISL FP – UIL FPL hanno già calendarizzato nei prossimi giorni le assemblee nei luoghi di lavoro, dove la mobilitazione riprende e sicuramente con toni aspri e duri.

 

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